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Elisir Minerali

Elisir MineraliPrima di affrontare questo argomento é doverosa una premessa: gli elisir non sono medicamenti e non possono sostituire i trattamenti medici. Le pratiche qui descritte non sono accettate dalla scienza medica, non sono state sottoposte alle verifiche sperimentali condotte con metodo scientifico o non le hanno superate. Essi hanno funzione di complemento per le terapie. Si comportano come amplificatori, trasmettitori di informazioni, armonizzanti.

Gli elisir si preparano a mano, possibilmente in mezzo alla natura, ovvero in un luogo "energetico".

La scelta della pietra
Scegliere pietre di dimensioni sufficienti, che abbiano una buona carica energetica. Per riconoscerle serve la radioestesia.
Purificare le pietre usando acqua, cristallo o sale, scegliendo una delle numerose tecniche che sono suggerite per la purificazione e la pulizia delle pietre.

Trasferire l'energia
Dovendo trasferire l'energia della pietra ad un liquido che abbia la capacità di assorbirla e farla sua, adotteremo la tecnica dell'immersione. Per farlo serviranno, oltre alla pietra:
Un recipiente, possibilmente in vetro (evitare la plastica)
Il liquido, che può essere acqua oppure, preferibilmente, Silice organica.
Un habitat ideale dove lasciare il recipiente, che deve essere possibilmente un luogo isolato da inquinamento energetico.
Un momento dell'anno in cui le energie sono più potenti, meglio la primavera oppure un periodo in cui la luna è in fase crescente.
Un tempo di esposizione che varia da 12 a 72 ore (la radioestesia ci indicherà i giusti tempi di esposizione) avendo cura che il recipiente sia esposto sia ai raggi del sole che a quelli della luna.

Il mio prezioso liquido
Il liquido ottenuto rappresenta l'elemento di base con il quale poter preparare le diluizioni che vengono eseguite secondo il metodo omeopatico attraverso numerosi passaggi che hanno lo scopo di ridurre, diluendo, l'estratto in un liquido.

Due sono i procedimenti in uso

1. Diluizione hannemaniana
Più scientifica e matematica. Prelevo un decimo del prodotto di base e lo diluisco in nove parti di liquido solvente che può essere acqua oppure Silice organica attiva. In questo modo ottengo la prima diluizione. Con quest'ultima ripeto il procedimento: un decimo della prima diluizione diluiti in nove decimi di solvente ed ottengo la seconda diluizione. E via di questo passo fino ad ottenere fino a 15 livelli di diluizione senza dimenticare che dopo ogni passaggio è necessario scuotere bene il flaccone al fine di "far vibrare" la preparazione.

2. Diluizione korsakoviana
Si tratta di un procedimento più empirico ma efficace, e pratico. Si svolge sempre attraverso diluizioni successive senza la necessità di misurare i decimi. Si inizia con un flaccone contenente il liquido base, lo si vuota e si utilizza il residuo che si ferma sulle pareti del flaccone vuoto per la successiva diluizione. Si aggiunge il diluente (sempre acqua oppure Silice organica attiva), si scuote e si vuota nuovamente. Altro diluente, agitare e vuotare. La sequenza di questi passaggi ci consentirà di ottenere tutti i gradi di diluizione che saranno numerati progressivamente da 1 in poi.